Leonardo Pisano visse a cavallo tra il XII e XIII secolo. Detto Fibonacci, 'figlio di Bonaccio', non si affermò nelle università dato che il livello della matematica insegnata era scarso, bensì nel mondo pratico dei commerci. Appare come un vero spirito matematico, data la chiarezza della comprensione e dell'esposizione che esternava nei suoi libri. La sua opera più importante fu "Pratica Geometriae", nella quale si occupò di trigonometria e di problemi di applicazione dell'algebra alla geometria, ma il libro per cui è più conosciuto fu "Liber Abaci"in cui diede un forte contributo all'introduzione del sistema di numerazione indo-arabico.
Nonostante il sistema decimale desse grandi vantaggi nel calcolo la sua diffusione fu rallentata da due principali pregiudizi:
Molti ritenevano che l'uso di cifre inventate da infedeli potesse offendere la religione dominante;
alcuni ritenevano che le cifre arabe si prestassero a frodi a contraffazioni.
Molti dei problemi trattati da Leonardo sono tratti dalla vita pratica, in cui era cresciuto, altri sono astratti, di origine orientale.
L'originalità di Fibonacci si esprime nell'aver introdotto la celebre serie, detta ancora oggi serie di Fibonacci, necessaria per l'esame di alcune questioni scientifiche. Altre prove della sua originalità sono il calcolo approssimato di radici, l'aver riconosciuto che una radice cubica non può essere scritta come radici quadrate sovrapposte.
La sua opera fu così importante che durante i tre secoli successivi i matematici europei vi aggiunsero ben poco.

martedì 5 dicembre 2006
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